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  1. Marocco in lungo e in largo
    Cosa non ci si può perdere nella vostra avventura tutta dedicata al Marocco

    Marocco in lungo e in largo



    Il Marocco è un paese straordinariamente bello, che racchiude in se tradizione, cultura e relax.

    La sua capitale è Rabat, che si affaccia sull’oceano atlantico. La città racchiude in se la storia più antica del Marocco, ricca di monumenti e quartieri che lo ricordano.
    Tra i monumenti più famosi si possono enumerare la Torre di Hassan, rimasta incompleta come la sua adiacente moschea, e il mausoleo di Muhammad V. Questa torre venne iniziata nel 1195 ma mai completata, esattamente come la moschea. Entrambe queste strutture sono situate vicino alla Medina (il centro città) di Rabat. La Medina, può essere descritta come un accumulo di case bianche. Verso sera poi, la gente si riversa in strada e va a vedere il tramonto sulla spiaggia o in Marina, il modernissimo porto di Rabat.
    Nella Medina si trova il Suq. Di tutti i Suq ce ho visto, questo è alla lunga il più bello. Questo mercato ricorda le mille e una notte. I mercanti non sono troppo insistenti e le bancarelle non troppo affollate. Nel Suq si trova l’essenza del Marocco. Vi si possono trovare prodotti tipici e unici, fatti con cura, amore e originalità. All’epoca mi sorprese la quantità di manufatti soprattutto in pelle. Nonostante la pretesa di qualcuno di voler essere l’unico straniero al Suq, questo è invece un luogo molto frequentato dai turisti.
    A Rabat le sorprese non finiscono e Chella è una di queste. Si tratta di una necropoli all’interno della città. Le rovine mostrano come un tempo qui vi fosse stato un insediamento romano, abbandonato poi per favorire la vicina Salé. Chella è diventata poi con il tempo una moschea di cui ora rimangono solo le rovine, in quanto, come la maggior parte dei monumenti, è stata distrutta da un terremoto.

    Volendo visitare tutto il paese il percorso migliore da fare ha come punto di partenza Rabat per poi proseguire attraverso Casablanca, Marrakesh, Agadir, Meknes e Fes infine Tangeri. Tutte le città sono perfettamente collegate sia da aerei che treni.

    Casablanca è la città più grande in Marocco se non capitale economica del paese. Di Casablanca si dice si la città più occidentale con i suoi locali lungo la spiaggia e il mix di culture e religioni. Si possono trovare infatti sia la Cattedrale (Cathédral Sacré Coer )che la Moschea (Hassan II Mosque) a testimoniare la tolleranza interreligiosa tipica marocchina. Come, poi, non riconoscere i luoghi più famosi della città dal suo omonimo film?

    Ma il vero fiore all’occhiello del Marocco è Marrakech. Marrakech ha un atmosfera tutta particolare, soprattutto di notte. Durante il giorno vi sono “dominatori” di scimmie e serpenti che insistono per una foto a pagamento in compagnia di qualche animale. La sera invece si riempie di persone, di ogni genere. La piazza si copre di bancarelle e spettacoli. Chi disegna la mano con l’Henne, chi legge il futuro nelle carte o perfino combattimenti di strada tra ignari turisti ed esperti combattenti. Uno spettacolo coronato da banchetti pieni di pietanze di ogni genere.
    Una volta disincantati dalla magia della piazza Marrakesh si presta ad alcuni giorni di visite. Gli edifici più degni di nota sono la Moschea al-Kuttubiyya degna rappresentante dell’arte almohade e il complesso funerario delle tombe Sa’didi.

    Proseguendo verso sud si arriva ad Agadir. Si tratta della città costiera più grande del Marocco ideale per riposarsi dopo l’inizio del viaggio. Infatti la maggior parte della sua economia si basa sul turismo. Agadir è una città in continuo rinnovamento, soprattutto dopo il terremoto del 1960 che costrinse a ricostruire l’intera città a partire dalle fondamenta.

    Dopo aver recuperato le energie bisogna affrontare la marcia più lunga. Da Agadir si raggiunge Meknés.
    Questa città è famosa per la sua piazza che si estende davanti al mausoleo del Mullay Ismayl. La porta del mausoleo, intagliata e lavorata nei dettagli, è considerata una delle più belle porte mai viste. La stessa cura per il dettaglio la possiamo trovare anche nella Madrasa Bou Inania (المدرسة البوعنانية), un’antica scuola coranica. La Madrasa risalta all’occhio per il bianco predominante e gli intagli decorativi all’interno della struttura. Come è ben noto, all’interno della religione islamica è proibita la rappresentazione umana di Dio e di tutti i profeti. Per questa ragione si mette in risalto la venerazione divina attraverso l’arte calligrafica, sostituendo l’arte rappresentativa, tanto comune nel mondo occidentale.

    Poco distante da Meknés si trova Fés, una città molto particolare nella sua struttura. La Medina mi ricordano le calli di Venezia, strette e affollate. Gli abitanti del posto urlano e gli asini si fanno strada tra la folla.
    Fés è conosciuta per la sua università, secondo i marocchini la più antica del mondo arabo. Tuttavia questo primato viene contestato dall’università al-Azhar in Egitto. Qui vi possiamo trovare moltissimi luoghi da visitare, ma ci vuole tempo e calma. Il mausoleo,la Medina, il Suq ed il quartiere ebraico sono perle più uniche che rare. Lasciatevi trasportare dalla folla e ammirate attentamente ogni singolo intarsio.

    Tra Méknes e Fés potrete trovare il più grande sito archeologico del Marocco, chiamato Voulubilis. A questo sito tuttavia non darei più di mezza giornata. L’antica città romana include palazzi distrutti e strade intatte, come lo erano allora.

    Infine, si arriva a Tangeri. La città divenne meta fissa di artisti e scrittori dopo che Delacroix annunciò al mondo la sua bellezza. É il punto più vicino all’occidente, situata all’imbocco dello stretto di Gibilterra. Qui si può concludere il nostro viaggio, ma non senza prima alcune considerazioni generali sul paese.

    Il Marocco culinario è famoso per il Tajin e il Cous Cous, piatti che devono essere consumati obbligatoriamente se si vuole assaporare il vero sapore di questo posto. Inoltre trovo personalmente eccezionale la spremuta di aranci, fatta fresca nelle bancarelle per strada. Ovvio, c’è il rischio di contrarre qualche spiacevole malattia, ma vi assicuro che vale la pena rischiare. Al massimo vi curerete lo stomaco con il diffusissimo te alla menta, dolce all’invero simile ma con il sapore di Marocco.
    Stando invece in tema di cibo, sono molto diffuse le bancarelle in cui vendono lumache bollite, pronte per essere servite e mangiate con uno stecchino.

    La popolazione originaria del Marocco sono i Berberi. Si possono distinguere per la strade dall’abbigliamento e dai tatuaggi all’Henne su viso, piedi e mani, considerato grande simbolo di bellezza.

    Ogni periodo è buono per visitare il Marocco, ma credo che una nota vada fatta al periodo di Ramadan. È vero che il periodo di Ramadan potrebbe causare qualche inconveniente a livello organizzativo del viaggio (gli orari cambiano anche a livello pubblico) ma la sera la vita cambia completamente. Si vive un’aria di festa e di gioia per tutta la notte. Le persone sono più gioiose e da quel tocco in più per godere al meglio l’esperienza in Marocco.
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