Exxelion news

  1. Concursus - coincidenze

    AvatarBy alberto.marino il 10 May 2013
     
    0 Comments   57 Views
    .
    35 anni e non sentirli.
    Un caso che, come nelle migliori tradizioni enologiche, più invecchia e più attrae.
    C’erano una volta le Brigate Rosse, che al termine del loro processo annunciano la condanna a morte di Aldo Moro, e c’era una volta Paolo VI, che chiedeva loro la liberazione dello statista.
    C’era anche un giovane Romano Prodi.
    Zappolino, nel bolognese. Il docente universitario (e futuro ministro) Alberto Clò invita nella sua casa di campagna Romano Prodi e Alberto Baldassarri (anch’egli da lì a poco eletto ministro) con relative consorti.
    Dopo pranzo, causa maltempo, la noia prende il sopravvento e i commensali decidono su proposta del padrone di casa di provare un gioco, il cosiddetto “gioco del piattino”, che consisteva nell’accostare le dita su di un piattino appunto, invocando uno spirito al quale poi avrebbero posto domande e interrogativi.
    La situazione si fa a questo punto intrigante e misteriosa: da quella seduta sarebbe uscito infatti il nome di “Gradoli”, nome di un paese non lontano dal lago di Bolsena, ma anche di una via di Roma in cui (al numero 96, interno 11, secondo piano) risiedevano Moretti e Balzerani, due brigatisti.
    Nel paesino viterbese gli inquirenti non trovarono nulla.
    Altrettanto accattivamente è anche la testimonianza rilasciata poi da Eleonora Chiavarelli, moglie di Aldo Moro, che invitò chi di dovere a provare in via Gradoli: le venne risposto che tale via non compariva nello stradario.
    Le coincidenze sono molte altre: in un secondo tempo venne perquisito l'appartamento di via Gradoli, ma anche lì non trovarono indizi importanti; la vicina invece, tale Lucia Mokbel, aprì e disse di aver sentito strani rumori, simili a quelli dell'alfabeto Morse.
    Ancora, nel 2004.
    Prodi viene sentito come testimone dalla Commissione parlamentare d'inchiesta e sembra ritirare le precedenti dichiarazioni riguardo la "tazzina"; agli atti venne poi inserito un articolo del settimanale "Avvenimenti" in cui Giuliana, la figlia di Giorgio Conforto, agente del Kgb (comitato per la sicurezza dello Stato con sede a Mosca), avrebbe affittato l'appartamento alle Br.
    La tesi fu dunque la seguente: fu il Kgb a rendere noto il nascondiglio, mentre la seduta spiritica sarebbe stata "costruita" per coprire la verità.
    Come mai gli inquirenti non andarono avanti nelle indagini?
    Vero accaduto paranormale o teatrino inscenato?
    Che Andreotti sapesse la verità?

    I protagonisti sono molti, le versioni innumerevoli.
    La verità?
      Share  
     
    .